“Stiamo lavorando incessantemente: l’obiettivo è quello di farle rientrare il più presto possibile, se possibile entro e non oltre la giornata di domani”. Mentre dalla Farnesina Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, anticipa il probabile rientro delle salme dei due italiani uccisi in Libia, chissà se e come avranno riposato, finalmente al riparo nelle loro case, stretti dallaffetto dei loro familiari, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due tecnici italiani tenuti prigionieri in Libia dal luglio scorso. Appena guadagnato lingresso di Piazza Armerina, nella sua Enna, circondato dai suoi affetti più cari Calcagno è stato salutato dal bellissimo appaluso dei concittadini. Tanta commozione e poche parole, se non quella sentita esclamazione: “E’ stato un dolore atroce”, che Calcagno ha pronunciato a denti stretti, ricordando i due sfortunati colleghi rimasti uccisi in un conflitto a fuoco il giorno prima della sua ritrovata libertà. Anche per Gino Pollicardo grande festa nel borgo di Monterosso, alleCinque Terre, quando allimbrunire il tecnico della Bonatti è comparso ai suoi paesani. Anchegli, apparso molto provato, ha preferito non rilasciare commenti, abbandonandosi alle dimostrazione di affetto dei suoi parenti.
M.